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lunedì 29 ottobre 2012

Gli uomini preferiscono le bionde?? no, le brutte...




Nei giorni scorsi ho incontrato un amico di bell'aspetto, molto affascinante e simpatico in compagnia di una donna bruttissima...
Ho provato a cercare nel web diversi argomenti su questo tema perchè sinceramente questa cosa mi incuriosisce: bei ragazzi che si uniscono a donne per niente aggraziate, anche leggermente sfigate e di cattivo aspetto.
Questo non vale solo per il mio amico, ma anche per altri uomini a me molto cari.
Cosi mi sono messa a cercare, appunto, delle fonti autorevoli ed ecco cosa ho trovato.

"Gli uomini preferiscono le brutte. 
Una teoria diffusa che ora ha la sua conferma scientifica. I risultati pubblicati da uno studio realizzato dall’Università di Radboud a Nimega, nei Paesi Bassi, e uscita sulla rivista Archives of Sexual Behaviour, non lascia infatti spazio a dubbi. Tutta colpa dell'ansia da prestazione, che tra i maschi è parecchio più alta quando si trovano di fronte a una donna molto affascinante, o per cui provano sentimenti profondi.

"Le donne troppo belle manderebbero lettaralmente in tilt le capacità amatorie dell'uomo, inibendo la prestazione sessuale maschile. Diverso registro quando tra le lenzuola c'è una ragazza bruttina: liberi dalla soggezione che incutono le bellone gli uomini che si accontentano della ragazza della porta accanto porterebbero a termine la perfomance con risultati decisamente migliori. Perchè agli uomini piacciono le belle donne, ma a letto funzionano meglio con le brutte"

Lo studio dell'università di Radboud avrà ragione??
Che ne pensate?
Io continuo a rimanere perplessa. Mah.

giovedì 11 ottobre 2012

Marchionne, Firenze & la Fiat.

Stabilimento Fiat, Mirafiori (Torino)




A Torino c'è la Fiat. E questo lo sanno tutti. Ma forse non tutti sanno che Torino è la città più brutta che io abbia mai visitato. Strade che sembrano tavole da scacchi, casermoni, pochissimo verde, gente non troppo simpatica. Eppure l'occasione fu fausta. Nel lontanissimo 1998, poco più che ventenne, quando pubblicai il mio primo libro (http://www.unilibro.it/libro/cialdi-barbara/dedicato-a-lei/9788886513838), fui invitata dal mio editore al "Salone del Libro di Torino". Ovviamente accettai estremamente contenta e fui ancora più contenta quando all'ingresso mi fecero indossare il cartellino "Autore" mentre alla mia mamma, che aveva tanto insistito per accompagnarmi, venne dato il pass "Visitatore".
Insomma una bella soddisfazione per una ragazzina.
Ciò nonostante il bel momento venne offuscato dalla bruttezza della città e dalla cafonaggine dei suoi abitanti.
Giurai che non ci avrei mai più messo piede in vita mia. E cosi è stato. 

Mi viene quindi da sorridere alle parole del signor Sergio Marchionne, sulla mia bella città, Firenze.
Proprio lui che a Torino ci ha vissuto a lungo col fatto di dover dirigere la Fiat con le sue pessime auto e che, perdipiù, sia nato in una città ancora più sgradevole: Chieti.
Le sue parole su Firenze ("piccola e povera") sono tristi ed offensive. Ma io credo che si tratti solo di invidia per una città che al crepuscolo si tinge di quel violetto che dai Lungarni si può ammirare e che fa sognare milioni di turisti provenienti da ogni angolo del globo.
Caro Signor Marchionne, se ne vada a Torino o nella sua squallidissima Chieti e poi mi dica se il violetto che si riflette nell'Arno lo vede anche da li.
Mi faccia sapere.

lunedì 8 ottobre 2012

Matrimonio I (don't) Love You!









Se c'è una cosa su cui sono diventata estremamente critica e pignola è la mia capacità di giudicare un matrimonio. Non un matrimonio nel senso di unione, ma proprio "l'organizzazione della festa".

Dalle partecipazioni al rinfresco, dall'abito degli sposi a quello degli invitati, dal colore delle tovaglie al cibo.

Sono diventata impietosa e fastidiosa, lo ammetto.

Ma, secondo me, organizzare un matrimonio non è affatto semplice. Meglio niente, dico io.

Se proprio è necessario (e comunque non ammetto che al giorno d'oggi due persone debbano sposarsi perchè la società o la famiglia lo impone) meglio una cerimonia a porte chiuse: sposo, sposa, testimoni, genitori. Stop.

I matrimoni "alla buona" non mi sono mai piaciuti. Quelli, tanto per fare un esempio, che vengono definiti "semplici" e "tanto per stare tutti insieme" li detesto.

Il matrimonio deve essere FASHION: elegante, prima di tutto. Gli sposi e gli invitati devono essere ben vestiti. Belle scarpe e accessori giusti. Sennò si resta a casa.

Idem per il cibo. Meglio offrire un bicchiere di champagne al primo bar sotto la chiesa o il municipio e tornarsene a casa, piuttosto che mega pranzi/cene con robaccia precotta.

La musica. Niente dj da "secondo-lavoro". Chiamare un gruppo dal vivo ha sempre il suo fascino e da un tocco rock che non guasta mai.

Infine la location: vi prego, gente, basta con questi casolari di campagna con i muri scrostati e le mosche che si posano sul piatto. Scegliete una villa, seria, col giardino all'italiana, coi camerieri in divisa e fiori che profumano. Oppure scegliete un locale chic, con un bell'arredamento, elegante e raffinato.

Altrimenti meglio nulla. Restatevene a casa. Fidatevi. Vi sposerete nella prossima vita.