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| Stabilimento Fiat, Mirafiori (Torino) |
A Torino c'è la Fiat. E questo lo sanno tutti. Ma forse non tutti sanno che Torino è la città più brutta che io abbia mai visitato. Strade che sembrano tavole da scacchi, casermoni, pochissimo verde, gente non troppo simpatica. Eppure l'occasione fu fausta. Nel lontanissimo 1998, poco più che ventenne, quando pubblicai il mio primo libro (http://www.unilibro.it/libro/cialdi-barbara/dedicato-a-lei/9788886513838), fui invitata dal mio editore al "Salone del Libro di Torino". Ovviamente accettai estremamente contenta e fui ancora più contenta quando all'ingresso mi fecero indossare il cartellino "Autore" mentre alla mia mamma, che aveva tanto insistito per accompagnarmi, venne dato il pass "Visitatore".
Insomma una bella soddisfazione per una ragazzina.
Ciò nonostante il bel momento venne offuscato dalla bruttezza della città e dalla cafonaggine dei suoi abitanti.
Giurai che non ci avrei mai più messo piede in vita mia. E cosi è stato.
Mi viene quindi da sorridere alle parole del signor Sergio Marchionne, sulla mia bella città, Firenze.
Proprio lui che a Torino ci ha vissuto a lungo col fatto di dover dirigere la Fiat con le sue pessime auto e che, perdipiù, sia nato in una città ancora più sgradevole: Chieti.
Le sue parole su Firenze ("piccola e povera") sono tristi ed offensive. Ma io credo che si tratti solo di invidia per una città che al crepuscolo si tinge di quel violetto che dai Lungarni si può ammirare e che fa sognare milioni di turisti provenienti da ogni angolo del globo.
Caro Signor Marchionne, se ne vada a Torino o nella sua squallidissima Chieti e poi mi dica se il violetto che si riflette nell'Arno lo vede anche da li.
Mi faccia sapere.
