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lunedì 29 ottobre 2012

Gli uomini preferiscono le bionde?? no, le brutte...




Nei giorni scorsi ho incontrato un amico di bell'aspetto, molto affascinante e simpatico in compagnia di una donna bruttissima...
Ho provato a cercare nel web diversi argomenti su questo tema perchè sinceramente questa cosa mi incuriosisce: bei ragazzi che si uniscono a donne per niente aggraziate, anche leggermente sfigate e di cattivo aspetto.
Questo non vale solo per il mio amico, ma anche per altri uomini a me molto cari.
Cosi mi sono messa a cercare, appunto, delle fonti autorevoli ed ecco cosa ho trovato.

"Gli uomini preferiscono le brutte. 
Una teoria diffusa che ora ha la sua conferma scientifica. I risultati pubblicati da uno studio realizzato dall’Università di Radboud a Nimega, nei Paesi Bassi, e uscita sulla rivista Archives of Sexual Behaviour, non lascia infatti spazio a dubbi. Tutta colpa dell'ansia da prestazione, che tra i maschi è parecchio più alta quando si trovano di fronte a una donna molto affascinante, o per cui provano sentimenti profondi.

"Le donne troppo belle manderebbero lettaralmente in tilt le capacità amatorie dell'uomo, inibendo la prestazione sessuale maschile. Diverso registro quando tra le lenzuola c'è una ragazza bruttina: liberi dalla soggezione che incutono le bellone gli uomini che si accontentano della ragazza della porta accanto porterebbero a termine la perfomance con risultati decisamente migliori. Perchè agli uomini piacciono le belle donne, ma a letto funzionano meglio con le brutte"

Lo studio dell'università di Radboud avrà ragione??
Che ne pensate?
Io continuo a rimanere perplessa. Mah.

giovedì 11 ottobre 2012

Marchionne, Firenze & la Fiat.

Stabilimento Fiat, Mirafiori (Torino)




A Torino c'è la Fiat. E questo lo sanno tutti. Ma forse non tutti sanno che Torino è la città più brutta che io abbia mai visitato. Strade che sembrano tavole da scacchi, casermoni, pochissimo verde, gente non troppo simpatica. Eppure l'occasione fu fausta. Nel lontanissimo 1998, poco più che ventenne, quando pubblicai il mio primo libro (http://www.unilibro.it/libro/cialdi-barbara/dedicato-a-lei/9788886513838), fui invitata dal mio editore al "Salone del Libro di Torino". Ovviamente accettai estremamente contenta e fui ancora più contenta quando all'ingresso mi fecero indossare il cartellino "Autore" mentre alla mia mamma, che aveva tanto insistito per accompagnarmi, venne dato il pass "Visitatore".
Insomma una bella soddisfazione per una ragazzina.
Ciò nonostante il bel momento venne offuscato dalla bruttezza della città e dalla cafonaggine dei suoi abitanti.
Giurai che non ci avrei mai più messo piede in vita mia. E cosi è stato. 

Mi viene quindi da sorridere alle parole del signor Sergio Marchionne, sulla mia bella città, Firenze.
Proprio lui che a Torino ci ha vissuto a lungo col fatto di dover dirigere la Fiat con le sue pessime auto e che, perdipiù, sia nato in una città ancora più sgradevole: Chieti.
Le sue parole su Firenze ("piccola e povera") sono tristi ed offensive. Ma io credo che si tratti solo di invidia per una città che al crepuscolo si tinge di quel violetto che dai Lungarni si può ammirare e che fa sognare milioni di turisti provenienti da ogni angolo del globo.
Caro Signor Marchionne, se ne vada a Torino o nella sua squallidissima Chieti e poi mi dica se il violetto che si riflette nell'Arno lo vede anche da li.
Mi faccia sapere.

lunedì 8 ottobre 2012

Matrimonio I (don't) Love You!









Se c'è una cosa su cui sono diventata estremamente critica e pignola è la mia capacità di giudicare un matrimonio. Non un matrimonio nel senso di unione, ma proprio "l'organizzazione della festa".

Dalle partecipazioni al rinfresco, dall'abito degli sposi a quello degli invitati, dal colore delle tovaglie al cibo.

Sono diventata impietosa e fastidiosa, lo ammetto.

Ma, secondo me, organizzare un matrimonio non è affatto semplice. Meglio niente, dico io.

Se proprio è necessario (e comunque non ammetto che al giorno d'oggi due persone debbano sposarsi perchè la società o la famiglia lo impone) meglio una cerimonia a porte chiuse: sposo, sposa, testimoni, genitori. Stop.

I matrimoni "alla buona" non mi sono mai piaciuti. Quelli, tanto per fare un esempio, che vengono definiti "semplici" e "tanto per stare tutti insieme" li detesto.

Il matrimonio deve essere FASHION: elegante, prima di tutto. Gli sposi e gli invitati devono essere ben vestiti. Belle scarpe e accessori giusti. Sennò si resta a casa.

Idem per il cibo. Meglio offrire un bicchiere di champagne al primo bar sotto la chiesa o il municipio e tornarsene a casa, piuttosto che mega pranzi/cene con robaccia precotta.

La musica. Niente dj da "secondo-lavoro". Chiamare un gruppo dal vivo ha sempre il suo fascino e da un tocco rock che non guasta mai.

Infine la location: vi prego, gente, basta con questi casolari di campagna con i muri scrostati e le mosche che si posano sul piatto. Scegliete una villa, seria, col giardino all'italiana, coi camerieri in divisa e fiori che profumano. Oppure scegliete un locale chic, con un bell'arredamento, elegante e raffinato.

Altrimenti meglio nulla. Restatevene a casa. Fidatevi. Vi sposerete nella prossima vita.


mercoledì 29 agosto 2012

Io & Mr. Christian Grey






Eccoci ci risiamo. Nonostante abbia cercato in tutti i modi di stare lontana dalla trilogia "50 sfumature", ahimè ne sono stata contagiata.

E sono una delle tante ammiratrici del signor Christian Grey come fui profondamente innamorata, qualche anno fa, di un altro protagonista maschile di un romanzo sicuramente ben scritto ed interessante: Caos Calmo.

"Caos calmo" è uno dei miei romanzi preferiti, scritto alla perfezione da Sandro Veronesi e il protagonista Pietro me lo sognavo di notte. Mi piaceva da morire, lo adoravo. Finchè non fu interpretato sul grande schermo da Nanni Moretti e il mio amore fini'.

Perchè bisogna stare attenti a dare un volto cinematografico agli eroi di un romanzo. Molto attenti.

Aspettando l'uscita del film "50 sfumature" che già so mi lascerà delusa, continuo a gustarmi l'immagine fantastica del meraviglioso Christian Grey, il protagonista della trilogia.

Di lui sappiamo che ha fluenti capelli con riflessi ramati, bocca perfetta, occhi grigi/verdi, fisico da dio greco con addominali scolpiti, che adora le camicie di lino bianco ed i jeans.
Ma di lui non mi affascina la bellezza esagerata e neanche la sua sfacciata ricchezza (guadagna 100,000 $ all'ora). Non mi attrae il sesso piccante, perchè quello di certo non mi manca.
Di lui mi piace il fatto che è un gentiluomo, che ti apre la portiera della macchina, che in ufficio ti fa accompagnare dal suo autista, che ti regala un armadio di vestiti casual ed eleganti (con borse e scarpe abbinate),che chiama il parrucchiere a casa per farti tagliare i capelli, che alla sua domestica le fa preparare il panino da portarti in ufficio (club sandwich delizioso, mica pane&salame) e che, sopratutto, ti rende semplice la vita.
Ecco, la parolina magica: SEMPLICITA'.

Gli uomini di oggi storgono la bocca se gli chiedi di andare alla posta a pagare una bolletta e ti guardano come se tu fossi un marziano se gli chiedi" Tesoro, porti tu i bimbi dal pediatra?". Ci mancherebbe altro.

Invece il meraviglioso e supersexy Christian Grey ti offre il pacchetto "Tranquilla, piccola, penso a tutto io, vuoi un bicchiere di vino?". Ed ecco fatto.
A me questa cosa fa sognare. Perchè anche per 1 solo giorno vorrei che il mio uomo risolvesse ogni mia magagna, piccola o grande che sia.

I love Christian.

lunedì 2 luglio 2012

Il Pranzo della Domenica




Dopo numerosi, vani tentativi di convincimento, alla fine ho ceduto. Dopo circa 12 mesi ho accettato che il mio fidanzato mi portasse a casa dei suoi genitori, per il pranzo della domenica.
Dopo la fine del mio matrimonio, ho sempre provato allergia nei confronti di genitori & parenti, perchè non sono più avvezza alle intrusioni nella mia vita sentimentale.
I genitori, si sa, gli dai un dito e si prendono tutto un braccio, quindi meglio evitare subito ogni tipo di contatto/confidenza. Ma così si può anche correre il rischio di passare per maleducati a rifiutare sempre un semplice invito a pranzo.
E visto che io sono una persona sempre molto educata (ehhhhhhhhhhh.....), a questo giro, non ho potuto dire di no.
E ho fatto bene perchè mi sono divertita e ho trascorso un pomeriggio piacevole, soprattutto grazie a quei 18 gradi provenienti dall'aria condizionata in sala da pranzo (fuori ce n'erano 38).
L'accoglienza è stata ottima, tutti ai miei piedi (come sempre, ovunque).
Persone deliziose, dalle quali ho ricevuto affetto e simpatia. Persone sincere e schiette, ottima la cucina, bella la compagnia.
Abbiamo finito il pranzo, confermando il caldo terribile di questi giorni ed io mi lamentavo di sentirmi debole e affaticata.
Detto fatto. Il padre del mio bel cavaliere non ha esitato ed e' scappato in un altra stanza, tornando velocissimo in sala da pranzo con la macchinetta per misurare la pressione.
Panico, divertimento, stupore.
"Pressione bassa", ha detto "ed hai pure battito del cuore accelerato'"....

Forse sono troppo innamorata. Il cuore non mente.
Buon Appetito ...

mercoledì 27 giugno 2012

A casa dalla mamma .






Ultimamente ero a corto di storie divertenti da raccontarvi.
Ma ieri ho avuto una bella inspirazione.
Ore 14. Caldo infernale. Io che vado al supermarket di fretta e furia perche nel mio frigo ci sono solo due limoni e una bottiglietta d’acqua.
Mentre girello tra gli scaffali, noto una signorina parlare al cellulare con toni alquanto scocciati. Sicuramente parla con la sua migliore amica. “Abbiamo deciso di vivere insieme, ma è tutto un disastro”, dice disperata.
A quel punto non posso fare a meno di avvicinarmi, far finta di scegliere il dentifricio per denti sensibili o quello per denti superbianchi e ascolto la conversazione. Curiosissima.
“Sono stanca, lui alle 10 di sera è sul divano e non si muove fino al giorno dopo. Non mi aiuta, non lava, non pulisce, non cucina….crede che io sia la sua cameriera. Ogni mattina devo portare fuori il cane perché lui non riesce a svegliarsi….quasi quasi vado 3 o 4 giorni a casa di mia madre, invento una scusa, e scappo “.

Mi viene da sorridere perché in effetti le mie teorie sull’amore e sulla convivenza continuano a darmi ragione.
E’ tutto bello finchè ognuno sta a casa propria. 
Divertitevi care lettrici.
Amate un uomo, certo. Amatelo molto, ogni giorno di più. Ma ogni tanto rispeditelo a casa sua. O dalla mamma.
Datemi retta.
E tutto resta meraviglioso.

lunedì 25 giugno 2012

Amore vuol dire libertà







Ho trascorso un fine settimana rilassante perché ne avevo davvero bisogno. Così me ne sono andata in un agriturismo sulle colline pisane: 2km di strada sterrata tra campi di grano e viti rigogliose.
Ad accogliermi una villa toscana con una piscina immersa nel verde, silenzio rotto solo dalle cicale di giorno e dai grilli di notte.
Pace, tranquillità, aria pulita, il tutto lontano dallo smog e dal traffico cittadino. Insomma, un oasi paradisiaca in cui ho rilassato la mente e calmato il corpo.
Il padrone della villa, un signore sui settant’anni (affascinato dai tatuaggi del mio fidanzato) gestisce l’agriturismo con moglie e figlia, una signorina non troppo di bell’aspetto, cicciottella  dal sorriso facile e dall’aria fiera, sempre in movimento, strizzata da improbabili costumi da bagno e da parei a fiori. Con lei, il fidanzato magro ed emaciato, che sembrava più il suo maggiordomo che il suo “moroso” (come lo chiamava lei, essendo romagnola), comandato a bacchetta in ogni suo movimento e parola.
Mi chiedevo cosa spinge un ragazzo giovane ed in buona salute ad accoppiarsi con una simile balenotta signorina “quicomandoio”, ricca è vero, ma assolutamente insopportabile.
Ho incrociato il ragazzo in un paio d’occasioni e ho colto in lui un grido silenzioso, che nessuno riusciva a sentire (tranne me).
Per me, quel luogo meraviglioso, è stato una fuga dalla città. Per lui invece una gabbia. Dorata e con piscina, ma pur sempre una triste, luccicante prigione.

lunedì 18 giugno 2012

Errori Indelebili.




Vi e' mai capitato di aver avuto una storia d'amore in un periodo particolare della vostra vita, con qualcuno/a che si discostasse da qui all'eternità da voi e dal vostro modo di essere?
Ebbene, a me purtroppo si.
E la cosa mi deprime, mi rattrista, mi rende nervosa e mi fa vergognare. Ecco.
La vergogna è il sentimento più terribile, per quanto mi riguarda.
I sensi di colpa sono una cosa, ma la vergogna e' tutto un altro paio di maniche.
I sensi di colpa derivano dal mondo esterno, ma la vergogna viene dal nostro io più profondo.
A me questa persona non piace ne dentro ne fuori, e non mi perdonerò mai di averne intrecciato la mia esistenza materiale e non.
Mi prenderei a schiaffi.

Speriamo che a scrivere queste mie negative emozioni io possa redimermi.

Una macchia di inchiostro su un foglio bianco non può essere cancellata, ma si può voltare pagina. Oppure strappare il foglio e buttarlo nel wc.


giovedì 29 marzo 2012

Anche gli uomini hanno la cellulite.






Strana la vita. A volte è buffa e divertente.
Proprio ieri girellavo per le strade del centro col mio meraviglioso e atletico fidanzato, in cerca di un completo elegante (per lui).
Mentre si provava giacche e pantaloni di ogni colore e fantasia, i signori addetti alle vendite, gli ripetevano sempre la stessa frase, in ogni negozio che abbiamo visitato.
"Lei ha una 52 per la giacca e una 48 per i pantaloni", riferendosi al fatto che il mio bellissimo uomo ha un bel po di muscoli nella parte superiore del corpo, e pancia piatta nella parte inferiore. Ecco il perche' del divario di taglia.
La cosa era molto simpatica perche', improvvisamente, mi sono ricordata di quando, tanto, tanto, tanto tempo fa, mi ritrovai in una situazione analoga, solo che al contrario.
Il mio accompagnatore (stranamente di non proprio bell'aspetto) cercava un abito elegante.
Ma in quell'occasione, il povero ragazzo non riusciva a trovare niente che andasse bene, perche' portava una 48 nella parte superiore e, ahime', una 52 nella parte inferiore.
Un vero e proprio "Barbapapà", che ovviamente mi lascio' alquanto divertita.
(Inutile dire che lo sventurato non ha avuto chances)
Ma almeno è stata una bella rivincita: alla faccia di chi dice che solo noi donne abbiamo la cellulite !!

giovedì 8 marzo 2012

TOKIO HOTEL






Spesso mi vengono in mente le mie avventure passate. E mi fanno sorridere.
Aprile 2010. Una mia carissima amica mi chiede di accompagnarla al concerto dei Tokio Hotel.
La Giulia è una fan sfegatata del gruppo, nonostante questi ragazzi abbiano si è no 60 anni in 4.
Comunque, un favore ad un amica non si nega e quindi accetto, anche se mi sento un tantino vecchia nel presentarmi al concerto: fiumi di adolescenti urlanti con poster e striscioni, tutti dedicati alla voce del gruppo, Bill Kaulitz, questo giovanotto effeminato dark/rock dal volto bellissimo.
Insomma, queste ragazze sono innamorate di lui, che tutto sembra tranne un vero macho. E fin qui ok. Contente loro.
La Giulia, non so come, riesce a trascinarmi sotto al palco (con mio notevole imbarazzo), conoscendo si e no un paio di canzoni, ascoltate dai miei figli, e quindi non posso neanche partecipare molto all'estasi generale. Ma la Giulia si' eccome, conosce a memoria tutte le canzoni, urla come una ragazzina a questo giovanissimo Bill Kaulitz ed io la guardo con occhi spaventati. Ma lei niente, sembra impazzita. E ringiovanita di almeno 20 anni.
Il potere della musica è questo.
Io, che il gruppo non l'ho mai studiato molto, mi accorgo che il chitarrista è identico al cantante: stesso volto, stessa corporatura, solo che i suoi capelli sono lunghissimi dread lock biondi ed il suo look è molto piu' grunge. Insomma, la Giulia inorridita da questa mia ignoranza sui componenti del gruppo, mi dice che lui è il fratello gemello di Bill, nome Tom Kaulitz, classe 1989, chitarrista del gruppo.
Non è male. Anzi direi che mi piace molto di più questo Tom, rispetto a Bill. Ed in più io ho una vera passione per tutto ciò che riguarda le persone gemelle in generale.
Facendo un paio di conti, mi rendo tristemente conto che questo giovane chitarrista ha ben 14 anni in meno di me però più lo osservo più mi piace. Ed è pure bravo.
Evviva la Giulia, mi sono divertita, grazie di avermi chiesto di venire.
Finito il concerto, andiamo a cena in un ristorante di Milano, superfigo e frequentatissimo da vip e ovviamente chi arriva a cena, con tanto di scorta e auto con i vetri oscurati?
I Tokio Hotel, ripuliti e profumati, con una decina di persone al seguito.
Io e la Giulia non siamo un granche', abbiamo jeans e canotta bianca, fortuna che in borsa la sorella della Giulia ci ha messo un paio di scarpe con tacco 14.
Dopo un paio di bottiglie di vino, non so come, ma abbiamo passato la serata con loro. Ho pure rispolverato le mie vecchie conoscenze della lingua tedesca.
E vi assicuro che il giovanissimo Tom non mi ha fatto rimpiangere la differenza di età neanche per un minuto.




lunedì 5 marzo 2012

La nostra esistenza corre su facebook?








Facebook è divenuto una vera e propria vetrina della nostre vite.
Amori, tradimenti, amicizie, nascite, matrimoni, cene, pranzi, vacanze ed, infine, anche la morte.
Tutto on line, tutto perennemente condiviso con amici e non. Tutto ormai divenuto "social", tutto alla portata di tutti. Perchè, anche se ognuno di noi puo' decidere in piena autonomia cosa scrivere o non scrivere on line, l'istinto della condivisione è davvero molto forte. E allora via a pubblicare foto, sensazioni, stati d'animo, sogni, progetti, desideri.
Io, tra i miei amici di facebook, ho due persone che purtroppo non ci sono piu'. Ovviamente due giovani vite stroncate dall'ineluttabilità della morte. Due giovani vite che ancora "vivono" sul web, accompagnati ogni giorni da messaggi di condoglianze e manifestazioni d'affetto.
E sulle loro pagine ci sono ancora le loro foto, le loro informazioni personali, i loro passatempi e le loro frasi preferite. Inquietante.
Insomma, anche la morte, tramite facebook, vive sul web.
Ricordo ancora il mio adorato boss, scomparso due anni fa a neanche 40 anni.
Lui sapeva di morire, era malato. Cosi' decise di "cancellare" la sua presenza da facebook. Senza condividere niente.
Si cancello' e basta.
In silenzio e dignita'.

venerdì 2 marzo 2012

Benvenuta INVIDIA


Cari Lettori,
eccomi qua a raccontarvi cio' che anima le mie giornate.
Vi parlero' di un sentimento a me completamente sconosciuto. Fino ad oggi.
Per la prima volta in vita mia ho provato l'invidia, quella cosa che viene messa dentro ai 7 peccati capitali.

Ebbene, proprio oggi ne sono stata colpita in maniera improvvisa e disarmante. Avevo sempre creduto che fosse un sentimento terribile e raccapricciante, mentre, almeno per me, si tratta di "invidia buona".

Proprio oggi una delle mie piu care amiche, amica da quando sono nata, mi ha dato una splendida notizia. Nel giro di 2-3 mesi si trasferira' a Parigi, dove suo marito ha ottenuto una super milionaria promozione di lavoro.

Casa in centro, scuola internazionale per i due figli, auto, tutto a spese dell'azienda.

Suo marito è arrivato a casa e le ha detto:" Cara, dai le dimissioni, prepara le valigie, andiamo a vivere all'ombra della torre Eiffel".

E lei, adesso , passa le sue giornate a scegliere la scuola per i figli, la casa in cui vivere, le tende da abbinare e il divano da acquistare.

E gia' me la vedo, con i suoi lunghi capelli biondi, seduta su una panchina a mangiare un croissant caldissimo al burro e a visitare al mattino il meraviglioso e sublime museo d'Orsay.

Cazzo, ho pensato, finalmente un marito che ti da delle belle soddisfazioni, che ti fa salire l'adrenalina a 40 anni per riorganizzare tutta la vita in una nuova citta', nuovi amici, nuova lingua, nuove scarpe del Re parigino Chiristian Louboutin...

Un sogno.

Io la invidio profondamente e ovviamente muoio di felicita' per lei e per quel manager d'azienda (pure simpaticissimo) che ha sposato.

Sento i brividi su per la schiena, sono emozionata come se fossi al posto suo.

Fortuna che abito vicino all'aereoporto, Parigi aspettami....!

venerdì 27 gennaio 2012

Io & Louise Veronica


Amo Madonna da sempre.
Ho sempre sperato di essere la figlia segreta di questa meravigliosa pop star, l'ho sognato per anni, anni, anni.
Io, figlia adottiva, avevo creato questa favoletta a cui credere nei momenti in cui mi sentivo troppo stretta nei miei panni.

La distanza di eta' tra me e lei era perfetta, poteva essere mia madre sul serio, poteva esser passata da queste parti e lasciare una figlia.

Insomma, Madonna e io dovevamo per forza avere qualcosa in comune perche' ogni volta che ascoltavo una canzone o la vedevo in tv io sentivo qualcosa dentro, una specie di brivido e di appartenza, come se la conoscessi da sempre.

Nel lontano 1987 Madonna venne in Italia e passo' da Firenze, dove fece un concerto memorabile, a cui io purtroppo non riuscii a partecipare perche' non avevo neanche 12 anni.

Il destino volle che Madonna soggiornasse proprio di fronte a casa mia, solo l'Arno ci separava: io da una parte, lei nella villa di fronte, Villa La Massa. E anche li' io fantasticavo, sarebbe bastato prendere una barchetta e trovarsi proprio sull'altra riva, come nei film.

Adesso, dopo 25 anni da quel giorno, Madonna dovrebbe ripassare di qua, fare un concerto a Firenze intorno al 12 giugno 2012.

Due anni fa sono corsa a Milano per vederla finalmente dal vivo. Ma sapere che tornera' qui nella mia citta' mi fa tornare quel brivido lungo la schiena di quando ero bambina.

Cara Louise Veronica, io ti aspetto!

giovedì 26 gennaio 2012

Quei disegni sulla pelle


Ho sempre amato molto i tatuaggi, fin da piccola.
Il mio primo vero grandissimo amore a 14 anni aveva una rosa su una spalla, io lo adoravo.
A quei tempi mica bisognava avere 18 anni per farsi fare un tatuaggio. Si faceva e basta quando si sentiva il desiderio di avere qualcosa sulla pelle.

Il mio bellissimo fidanzato, da quando stiamo insieme (1 anno poco meno) si è fatto fare 19 tatuaggi in mio onore (oltre agli altri 10 che gia' aveva). Con lui mi "arrabbio" sempre un po su questa sua mania per i tattoo perche' mi sembra un tantino esagerato, ma sotto sotto adoro tutti i suoi tatuaggi (tranne uno che lui sa ) e trovo che siano bellissimi.

Sotto ogni tatuaggio c'è una storia, un percorso, un ricordo, un emozione, un sentimento.

" MEN WITHOUT TATTOOS ARE INVISIBLE FOR GODS"

martedì 17 gennaio 2012

I BIMBI NON SONO A SALDO




Una persona a me cara, negli ultimi tempi, sta cercando di avere un figlio.
E fin qui tutto normale.
Il fatto è che lui ha 41 anni e lei 43, che stanno insieme da 13 anni e che una mattina si sono svegliati e hanno pensato di fare un bambino per ravvivare la noia della coppia. Perche’ non venitemi a dire che due persone che stanno insieme da cosi’ tanto tempo non abbiamo desiderato un figlio prima.
Ovviamente la natura non è stupida e quindi la signora in questione non riesce a rimanere incinta.
E allora giu’ a fare esami, sia lui che lei, e ancora stimolazioni ormonali e pure un appuntamento all’estero presso una clinica della fertilita’.
Io, la mia idea ce l’ho e ovviamente non è per niente positiva.
Perche’ i figli non si fanno in forno prima di cena  e si spolverano di zucchero a velo perche’ si ha voglia di dolce.
I figli si fanno per passione, amore, istinto, desiderio di dare la vita, anche con un tantino di incoscienza e voglia di crescere con loro. I bimbi non sono a saldo.
La signora a 43 anni non è vecchia ovviamente, ma neanche poi tanto giovane per essersi resa conto di aver perso un sacco di tempo in cui avrebbe potuto regalare la vita. Perche’ noi donne siamo creature magiche se siamo in grado di creare un individuo dal niente e questo dono andrebbe usato in maniera consapevole.
E se proprio desideriamo un figlio andiamo in Africa o Asia e prendiamo un bambino che ha bisogno sul serio.
Perche’ io, se proprio ve lo devo dire, spero che questa signora non abbia la fortuna di rimanere incinta mai.
Perche’ non se lo merita.  E la natura questa cosa la sa meglio di me.

mercoledì 4 gennaio 2012

BENVENUTO 2012 . . .




Finalmente è tornato un anno pari...
A me le cose dispari non sono mai piaciute...quindi sono molto contenta che siamo arrivati al 2012...
Certo, il tempo passa, si fanno bilanci del passato e si progetta il futuro, si sogna e si guarda lontano.
Io invece faccio sempre tutto come se fosse la prima volta.
Il primo bacio, la prima vacanza, il primo giorno di lavoro, la prima auto, la prima sbronza, il primo stipendio, il primo amore...
Perche' le emozioni che danno tutte queste cose debbano esistere ogni volta, come se fosse la prima.
Quindi, auguro a voi tutti miei fedelissimi fans che il nuovo anno sia il primo di una lunga serie di anni emozionanti e indelebili nella vostra mente e nel vostro cuore.
Vivete come se fosse sempre la prima volta (e non l'ultima...)
Auguri da me !